COMUNICATO STAMPA
Investire sugli Assistenti sanitari come scelta strategica per il raggiungimento degli obiettivi del Piano nazionale prevenzione vaccinale 2017-2019
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Piano nazionale prevenzione vaccinale 2017-2019, collegato ai Livelli essenziali di assistenza, prende avvio l’ardua fase di attuazione dello stesso su tutto il territorio nazionale al fine di garantire il raggiungimento dei livelli di copertura previsti.
Purtroppo constatiamo che, mentre sono stati stanziati fondi specifici per l’acquisto dei vaccini e si è auspicato il miglioramento degli aspetti organizzativi, si è trascurato il (necessario) potenziamento delle risorse umane dedicate.
Pur nel dovuto rispetto del ruolo, funzioni e responsabilità del personale medico (medico igienista, pediatra del servizio territoriale, medico di famiglia, pediatra di libera scelta, medico competente), si evidenzia come, tra le professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, tecniche della riabilitazione e della prevenzione, quella dell’Assistente sanitario è la figura che il PNPV prevede debba essere principalmente responsabile delle varie attività previste dalla procedura vaccinale.
Con l'Avviso 2 marzo 2017, protocollo n.6228 il MIUR ha reso noto il "Calendario delle prove di ammissione ai corsi di laurea e di laurea magistrale programmati a livello nazionale a.a. 2017/2018".
La prova di ammissione ai Corsi di laurea delle professioni sanitarie sarà effettuata il giorno 13 settembre 2017.
Le modalità e i contenuti della prova e il numero di posti disponibili per le immatricolazioni saranno definiti con successivo decreto.
L’Organizzazione Mondiale della Salute ha creato il Vaccine Safety Net (VSN), una rete globale di siti web che si propone di fornire informazioni certe e accreditate sui vaccini, validate dall’Oms secondo i criteri definiti dal Global Advisory Committee on Vaccine Safety.
Oggi la rete è articolata in 47 siti web in 12 lingue, tra cui il sito italiano Epicentro (www.epicentro.iss.it) dell'Istituto Superiore di Sanità.
Quando genitori e operatori sanitari hanno bisogno di informazioni valide e credibili sulle vaccinazioni spesso come prima cosa controllano internet. Tuttavia, negli ultimi anni, sono molti i siti web che hanno pubblicato notizie e informazioni fuorvianti e di parte. Vaccine Safety Net si propone di contrastare le numerose informazioni squilibrate e ingannevoli che girano sul web quando si cerca la parola “vaccini”.
Visita il sito VSN: www.vaccinesafetynet.org
Sabato 18 febbraio 2017 si è riunito a Roma il Consiglio Direttivo Nazionale dell'Associazione.
Presenti le Sezioni: Bolzano, Calabria, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche-Abruzzo, Puglia-Basilicata-Molise, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trento, Veneto; presente con delega la Sezione Piemonte-Valle d'Aosta.
Tra gli argomenti trattati: definizione del fabbisogno formativo per la professione per l'anno 2017 e modelli previsionali per il calcolo del fabbisogno dell'assistente sanitario, andamento adesioni anno 2016, approvazione bilancio consuntivo 2016, programmazione attività associative 2017, aggiornamenti su normativa di interesse, novità per l'acquisizione dei crediti ECM, stato lavori dell'Osservatorio delle Professioni Sanitarie, report comunicazione web e social network.
E' stata presentata oggi, 8 febbraio 2017, la ricerca realizzata dal Censis dal titolo “Conoscenza e prevenzione del Papillomavirus e delle patologie sessualmente trasmesse tra i giovani in Italia".
«Le infezioni sessualmente trasmesse costituiscono un insieme di malattie molto diffuse che interessano milioni di individui, ogni anno, in tutto il mondo. Esse hanno un forte impatto sia a livello individuale che di sanità pubblica e, tra l’altro, favoriscono l’acquisizione e la trasmissione dell’Hiv» ha detto Ranieri Guerra, Direttore generale della Prevenzione sanitaria del Ministero della Salute.
Quasi la totalità dei giovani italiani di 12-24 anni (il 93,8%) ha sentito parlare di infezioni e malattie sessualmente trasmesse.
Tra le fonti di informazione sulle infezioni sessualmente trasmesse è preponderante il ruolo dei media (tv, riviste, internet), utilizzate dal 62,3%. Poi viene riconosciuto come significativo il contributo della scuola (53,8%), ma con differenze rilevanti tra le diverse aree geografiche del Paese: si passa da oltre il 60% al Nord al 46,1% al Centro e al 47,9% al Sud.
L’informazione sul Papillomavirus è ancora inadeguata. Il 63,6% dei giovani italiani di 12-24 anni ha sentito parlare del Papillomavirus umano (Hpv). Tra le ragazze la quota sale all’83,5%, mentre tra i maschi si riduce drasticamente al 44,9%. Rispetto alle modalità di trasmissione dell’Hpv, la gran parte cita i rapporti sessuali completi (81,8%), ma una quota inferiore sa che l’Hpv si può trasmettere anche attraverso rapporti sessuali non completi (58%). Per il 64,6% il preservativo è uno strumento sufficiente a prevenire la trasmissione del virus, ma solo il 17,9% è consapevole del fatto che non è possibile eliminare i rischi di contagio se si è sessualmente attivi. L’80,0% degli informati dell’esistenza dell’Hpv sa che si tratta di un virus responsabile di diversi tumori, soprattutto di quello al collo dell’utero; il 62,4% sa che si stratta di un virus che causa diverse patologie dell’apparato genitale, sia benigne che maligne ma che molto spesso rimane completamente asintomatico; il 37,1% sa invece che l’Hpv è responsabile di tumori che riguardano anche l’uomo, come quelli anogenitali. Infine, il 33,0% pensa che questo virus colpisca solo le donne e il 26,4% sa che si tratta di un virus responsabile dei condilomi genitali.
Il 70,8% dei giovani di 12-24 anni che hanno sentito parlare di Hpv sa che esiste un vaccino contro il Papillomavirus, in particolare le ragazze (il 79,8% a fronte del 55% dei maschi). Sono i più giovani a esserne più frequentemente a conoscenza (l’84,4% tra i 12-14enni e l’85,1% tra i 15-17enni), probabilmente grazie alle campagne di vaccinazione del Ssn. La maggior parte dei giovani ritiene che la vaccinazione protegga da malattie molto pericolose (72,3%). Il 73% pensa che vaccinare anche i maschi sia una strategia utile per ridurre il rischio di contagio (la pensa così il 75% dei ragazzi e il 70,9% delle ragazze). Solo una piccola quota indica di non fidarsi del vaccino per gli effetti collaterali che può determinare (15,8%), perché credono erroneamente che la protezione duri poco (12,1%), perché non elimina la necessità di fare il pap test (12,1%).
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