Si terrà nei giorni 28 e 29 novembre a Civitanova Marche il workshop "Storie di infortuni e malattie da lavoro; comprendere per partecipare, comprendere per prevenire" a cui, per il secondo anno, AsNAS ha concesso il proprio patrocinio. In questa edizione, tra i relatori/tutor d'aula anche le colleghe assistenti sanitarie Stefania Massacesi e Daniela Napolitano di AsNAS Marche-Abruzzo.

Il workshop si avvale delle esperienze sia del sistema nazionale di sorveglianza INFORMO sia del programma STORIE DI INFORTUNIO sviluppato da DORS ASL Torino 3 Regione Piemonte, integrando quindi le inchieste su casi di infortunio grave o mortale svolte da personale ispettivo dei Servizi Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro con un approccio narrativo che porta alla generazione e alla socializzazione di “storie narrate”.

La narrazione è affidata in primo luogo (anche se non esclusivamente) agli stessi operatori che hanno svolto l’inchiesta e la socializzazione del prodotto testuale che ne deriva è finalizzata ad obiettivi di prevenzione occupazionale in capo a tutti i portatori di interesse del settore.

Il workshop aggiunge ai temi in lavorazione quelli legati alle malattie da lavoro, alle quali verrà applicato l’approccio narrativo già detto per gli infortuni lavorativi gravi o mortali.

Per tutte le finalità del workshop, si conferma l’adozione del metodo delle “comunità di pratica” per la discussione dei casi sia di infortuni sia malattie da lavoro selezionati ad hoc: si cercherà di individuare il complesso dei fattori che hanno indotto il realizzarsi o il permanere di una situazione di rischio fino a consentire / generare l’evento lesivo (“rete di causazione”) e verranno promossi la condivisione di esperienze e il confronto professionale tra gli operatori PSAL, favorendo la costruzione partecipata di soluzioni preventive anche originali.

La prevenzione basata sulla narrazione si è dimostrata efficace nel produrre cambiamenti nell’attività degli operatori, perché favorisce processi di identificazione con gli obiettivi della prevenzione, valorizza la formazione, motiva gli interessati alla collaborazione per la progettazione di interventi più efficaci, consente l’individuazione di nuovi ambiti di ricerca.

La “svolta narrativa” all’interno degli studi scientifici e dell’operatività istituzionale avviene quando la conoscenza narrativa è legittimata quale una delle diverse e possibili fonti informative; viene quindi rimarcata l’importanza dell’integrazione tra la narrazione e l’evidenza tecnico-scientifica come strumento per favorire il rapporto tra le conoscenze evidence-based e le esperienze sul campo. Il progetto si colloca entro lo scenario dell’epidemiologia occupazionale “partecipata” che ha portato al concetto culturale e giuridico di “referto epidemiologico” assunto nell’ordinamento italiano con la Legge 29 del 2019.

La partecipazione è gratuita e saranno riconosciuti n. 19 crediti ECM.

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