Il 17 gennaio di vent'anni fa, l'allora Ministro alla Sanità Rosy Bindi firmava il decreto ministeriale n. 69/1997 "Regolamento concernente l'individuazione della figura e del relativo profilo professionale dell'assistente sanitario".

Vogliamo ricordare questo importante traguardo della nostra categoria attraverso le parole contenute nella Relazione che il Dirigente Generale dell'Ufficio delle Professioni Sanitarie, degli Ordini e Collegi Professionali (Dipartimento delle Professioni Sanitarie, Risorse Umane e Tecnologiche in Sanità e Assistenza Sanitaria di Competenza Statale) del Ministero della Sanità predispose per il Ministro Bindi:

"Per quanto concerne, in particolare, la figura dell'Assistente Sanitario, si osserva che essa ha avuto ed ha una sua realtà giuridica e funzionale e costituisce una professione specifica della Sanità italiana.

A) Utilità della figura

Il suo ruolo è quello di operare sul territorio nell'ambito della medicina sociale, dell'igiene e sanità pubblica e ambientale, della ricerca epidemiologica, dell'assistenza sanitaria, della prevenzione e della educazione alla salute individuale, familiare, di gruppo, di collettività ed istituzionale.

La tipicità della professione di assistente sanitario non trova riscontro nei profili sinora emanati se non marginalmente nella formazione complementare prevista per l'infermiere.

I mutamenti storici del bisogno di salute hanno rafforzato e reso sempre attuale e necessaria la presenza dell'assistente sanitario; basti pensare al persistere delle condizioni di marginalità, alla necessità di assistenza sanitaria di base, alla domanda di salute delle popolazioni multietniche, ai gravi bisogni psichici e fisici, all'aumento della popolazione anziana, situazioni che richiedono una vigilanza costante e programmi di prevenzione e di educazione alla salute mirati, capillari e continui.

B) La collocazione nel S.S.N. discende dalla figura professionale così come delineata sub. A)

Infatti, il Piano Sanitario Nazionale prevede obiettivi e strategie che richiedono l'impegno per l'Educazione Sanitaria ed anche le azioni programmate indicate nel Piano, presuppongono un'azione educativa.

La promozione della salute e l'educazione sanitaria sono compito di tutti gli operatori sanitari e, per quanto riguarda la scuola, gli insegnanti. Per assicurarne la piena funzionalità è necessario prevedere livelli organizzativi specifici e operatori specificatamente preparati.

Il “distretto socio-sanitario” costituisce il nodo che assicura un rapporto attivo con le famiglie con le scuole e altre istituzioni della comunità; a questo livello la rete degli assistenti sanitari visitatori, già presenti tra le professionalità riconosciute da rinnovare ed aggiornare, garantisce un rapporto attivo con la rete delle famiglie, attraverso visite domiciliari a scopo di promozione della salute, con particolare attenzione alle famiglie che presentano problemi di salute fisica o mentale, offrendo un supporto conoscitivo e informativo diffuso e continuo, costruendo elementi di cerniera con il medico di famiglia.

Tale supporto, oggi, è assolutamente indispensabile, se si vuole che l'opzione per le cure in famiglia non sia solo un modo per evadere le responsabilità collettive, lasciando tutto il peso sui membri delle famiglie stesse sempre meno numerose ed in particolare sulla donna, che, come anche le recenti ricerche del CNEL dimostrano, sopporta il massimo peso delle cure a domicilio degli anziani, dei disabili, nonché dell'infanzia, con scarsissimi supporti e una qualità della vita a livello assai basso."

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